NARCISO Rebo
La nostra Cantina da sempre ama l'arte. Da 10 anni collaboriamo con diversi artisti, infatti ogni nostro vino ha una etichetta d'autore. Abbiamo sempre voluto unire l'arte di fare il vino all'arte più visiva e valorizzare in particolare la creatività degli artisti del nostro territorio.
Nel 2013 abbiamo conosciuto Matteo Boato, noto pittore trentino da cui è nata una grande amicizia e la collaborazione per la nostra etichetta.
Matteo Boato si laurea nel 1992 in chitarra classica e nel 1997 in ingegneria civile. Nel 2001, come un fulmine a ciel sereno, sceglie la via della pittura come unica professione.
La sua attività espositiva come artista è intensa sia all’estero (Russia, Spagna, Regno Unito, Germania, Cina..) che in tutta Italia.
Viene invitato alla Biennale di Venezia 2011, partecipa come docente ad attività formative dedicate alla progettazione artistica di gruppo, regia e scenografia, conferenze artistico/scientifiche e crea illustrazioni per libri.
Vince anche alcuni concorsi nazionali per la realizzazione di opere d’arte pubbliche.
Nonno Narciso
Il nostro Rebo prende il nome di Narciso, il nonno materno, originario di Segno, un piccolo paese della val di Non.
Narciso, che di mestiere faceva l’operaio, a seguito di un grave incidente nella costruzione della diga di Santa Giustina perse la vista e passò gran parte della sua vita invalido.
Gabriella, nostra madre e ultima di 4 figli di Narciso, nacque dopo questo tragico incidente e quindi il nonno non ebbe mai la fortuna di vedere il suo viso.
Egli amava farsi accompagnare dai propri figli a fare delle lunghe camminate e si dilettava a scolpire il legno e creare utensili e piccole sculture.
L’etichetta ritrae due ballerini che danzano un tango: col passare degli anni si è rivelato in grandissima sintonia con la storia di Narciso e sua moglie Ottilia.
Terroir
Il Rebo Narciso proviene da un micro appezzamento a 600 metri di altitudine in località Selvadoneghe, nel comune di Levico Terme (TN). Il vigneto è stato impiantato nel 2001 dal papà e dallo zio di Andrea e Giorgio.
La vendemmia, che avviene di solito la prima o la seconda settimana di ottobre, è manuale, poi il mosto viene lasciato fermentare a una temperatura controllata di 23°C e affinato in vasche di acciaio.
La storia del Rebo
Il vino rosso Rebo deve il suo nome a un ricercatore dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige (Trento), Rebo Rigotti, che dopo una lunga sperimentazione, è riuscito a creare questo nuovo vitigno.
Il risultato è stato raggiunto quasi per caso: lo stesso Rebo, infatti, registrando questo nuovo incrocio, dichiarò di aver incrociato Marzemino e Merlot. Molti anni dopo, alcuni studi dimostrarono che il Rebo in realtà nascesse da Merlot e Teroldego.
L’uva prodotta da questo vitigno è in grado di dare origine a vini semplici ma eleganti che possiedono tutta l’aromaticità del Teroldego unita alla struttura del Merlot.
Le caratteristiche agronomiche di questo vitigno rendono possibile la coltivazione dello stesso in tutte le regioni settentrionali, e alcune del centro, italiane.
La colorazione tipica di questo vino è il classico rosso rubino brillante che può assumere sfumature più o meno scure a seconda che sia stato sottoposto ad invecchiamento o meno.
Forte è il profumo di frutta, con sentori di ciliegia, prugna, ribes, mora ed una lieve nota speziata ed erbacea. Al gusto si presenta caldo, armonico e morbido, recuperando anche nel gusto tutti i profumi colti con la percezione olfattiva.
Può essere gustato non solo nei mesi invernali ma anche in quelli estivi vista la sua generale delicatezza ed equilibrio. Si abbina perfettamente a carni rosse, ma anche costate di manzo o entrecote.
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